Come sentiamo il caldo e il freddo? Come funziona il tatto? Rispondendo a queste domande, il Nobel per la Medicina o la Fisiologia 2021 riguarda la vita quotidiana di tutti noi, e in modo speciale chi si occupa di psicologia, neuroscienze, educazione, formazione. Dividono il premio (circa un milione di euro) David Julius, statunitense, e Ardem Patapoutian, americano di origine libanese, per la scoperta dei meccanismi genetici ed elettrochimici che ci permettono di percepire innumerevoli sfumature di temperatura e di pressione sulla pelle di tutto il corpo, e specialmente di zone altamente sensibili come le mani, i piedi, le labbra, la lingua.
Molti prevedevano che il Nobel 2021 avrebbe tenuto conto della pandemia di Covid. Gli ingenui si aspettavano un Nobel ai vaccini, invece è arrivato un Nobel agli abbracci, ai baci, alle carezze, al piacere di gustare un caffè caldo o un gelato. Tutte esperienze che hanno a che vedere con il lavoro scientifico di Julius e Patapoutian. Premiare i vaccini in questo momento sarebbe stato problematico: sono una decina quelli che funzionano tra americani, europei, russi, cinesi, ma li divide la geopolitica, e comunque per statuto i vincitori non possono essere più di tre. Tatto e temperatura, invece, riguardano un aspetto affettivo che la pandemia ha messo in drammatica evidenza; ma anche un fondamentale aspetto fisiologico: febbre, regolazione della temperatura degli organi interni, respirazione.
Fatto curioso: nella ricerca di Julius è stato prezioso il peperoncino, o meglio il principio attivo che contiene, la capsaicina. La sensazione del piccante è infatti di natura esclusivamente termica, e la capsaicina ha permesso di dosare la temperatura differenziando sensori e messaggeri neurochimici diretti al cervello.
La scoperta di sensori differenziati di temperatura e pressione fu già premiata con il Nobel per la Medicina del 1944 a Joseph Erlanger e Herbert Gasser. Rimaneva da capire come i sensori trasformassero il dato percettivo primario in un segnale elettrochimico interpretabile dal cervello. Julius è partito dal cospicuo numero di geni coinvolti nella formazione dei recettori cellulari e li ha “spenti” uno dopo l’altro fino a individuare il singolo gene che controlla il recettore della temperatura, poi chiamato TRPV1. Ciò ha aperto la strada a comprendere i diversi segnali elettrochimici che entrano in azione a temperature diverse, dal ghiaccio all’acqua bollente. Con una tecnica analoga Patapoutian ha identificato i geni Piezo 1 e Piezo 2 che presiedono ai canali ionici dai quali dipende la percezione delle pressioni meccaniche dal più lieve sfioramento al più brutale. I sensori tattili della pianta dei piedi – in collaborazione con il sistema limbico – sono essenziali per l’equilibrio nel camminare, nella corsa e in ogni attività sportiva.
Per inquadrare il tutto è utile leggere “La scienza degli abbracci. Alla scoperta del nostro cervello socio-emotivo” di Francesco Bruno e Sonia Canterini, edito da FrancoAngeli (162 pagine, 19 euro).