Tra le conseguenze di due anni di pandemia c’è anche un aggravamento della povertà educativa, piaga gravissima nei paesi poveri, ma molto seria anche in un paese ricco come l’Italia. L’accesso a Internet è un fattore determinante per affrontare il problema.
Sono oltre 600mila i bambini e i ragazzi che abitano in Piemonte (120mila nella sola Torino) che, nell'ultimo anno e mezzo, pur risentendo marginalmente delle conseguenze sanitarie relative al Covid, ne hanno pagato le conseguenze educative e sociali. Forti disparità esistono persino in un ambito territoriale così ristretto e appartenente al cosiddetto “Nord produttivo”. Nell'area metropolitana il 51 per cento delle famiglie è raggiunto dalla banda larga (essenziale per la Dad), nel Cusio-Ossola solo il 10 per cento.
In Italia l'abbandono scolastico si colloca al 13,1% nel 2020. Sul lungo periodo, c'è stato un miglioramento nel corso di questo decennio. Tuttavia, quello italiano resta ancora uno dei dati più elevati in Ue e sembra lontana la nuova soglia del 9%. La Lombardia si avvicina alla soglia Ue di 33 posti nei servizi prima infanzia ogni 100 bambini. Tuttavia, anche in quest'area del paese le differenze sul territorio restano ampie, sia tra le province sia nella stessa città di Milano.